KORE
Da quale notte
alzi gli occhi feriti
verso le stelle?
Cos’hai visto laggiù,
limpida Kore?
Ancora risplende
il tuo viso di bimba violata,
ma quanto può durare
una pallida luce?
Quanto resta vivo
il desiderio?
Dalle labbra infantili
schiude una nebbia
di parole insensate,
di canzoni cantate
da tua...
QUALCOSA DI NUOVO ALL'OVEST
Il cavallo aveva detto “Salite” e i bimbi avevano ubbidito. In quel momento nessuno aveva pensato alla mamma che raccomandava: “Non accettate inviti dagli sconosciuti”. L’invito era chiaro, bisognava accettare. Il piccolo che stava a un palmo dalle orecchie del cavallo chiese: “Come ti chiami?”
“Saltamari” rispose, e nessuno ebbe più timore, non era più uno...
APRILE
Sui pilastri, la rete dorata
danza leggera nel vento:
veste di odalisca,
seta dai riflessi cangianti,
non sa raccontare
di mani ruvide e forti
di pescatori esperti
che tirano su dal cobalto
pesci rossi e d’argento.
La rete dorata anela
la vertigine del volo,
si tende verso il cielo
nel tepore di Aprile,
sogna la...
FUGA E CONTRAPPUNTO
DO il giusto significato al mio ventre gonfio, è frutto degli stupri reiterati, della violenza bestiale di uomini su di me. Di chi sarà stato il seme? Delle guardie alle frontiere? Degli aguzzini che mi tenevano in una lurida prigione in attesa dell’imbarco? E tu, incolpevole, sei cresciuto dentro di me come un’escrescenza infetta, un corpo estraneo.
RE...
L’AQUILONE
Maria apre il cancelletto di ferro che delimita il giardino e si guarda intorno. L’erba è alta, le aiuole hanno perso la loro forma originale, anche il recinto avrebbe bisogno di manutenzione. Scuote il capo, le borse della spesa e la cartella le pesano: in questo inizio di primavera, le temperature sono più alte del normale. Apre la porta e il fresco della casa le dà sollievo.
LUNA, LA VACCA LUNATICA
Il suo allevatore, Peppe, le aveva dato questo nome perché era venuta alla luce in una notte di luna piena. Luna era una bella vacca bianca di quasi due anni e viveva in una stalla adiacente alla cascina Violetta, situata fuori dal paese di Rivafiorita, circondata da prati e in lontananza dalla catena di montagne. Era felice la nostra manzetta, se la passava bene in compagnia di amiche,...
IL CAVALLO GOLIA
Ernestina spolverò il tavolo tenendo la scultura nell'altra mano, poi la osservò attentamente, da tutte le angolazioni, come faceva ogni mattina. Rappresentava i suoi figli bambini a cavallo di Golia, il cavallo da tiro che li aiutava nei lavori pesanti in campagna e, la domenica, li portava in paese tirando il carretto. Non ricordava bene come fosse andata la faccenda: Fausto lo scultore,...
UN LUOGO PER VIVERE
In mezzo a un vasto prato, un po’ staccata da una grande mandria, c’era una magnifica mucca bianca che guardava il cielo anziché brucare l’erba come le sue sorelle.
La mucca di cui parliamo aveva nome Stella. Forse era questo suo nome che la condizionava: lei non si sentiva mai a suo agio nel gruppo bovino, il suo sguardo vagava inquieto verso il cielo e l’orizzonte, anche...
IL CORTILE
La strada che da San Secondo conduce a Prarostino attraversa alcune borgate, Rocco, Collaretto, Ruata: gruppi di case abbarbicate sull’altura. In basso, la pianura si stende a perdita d’occhio. Quando c’è nebbia, lassù risplende il sole e la Rocca di Cavour sembra un’isola che galleggia in un mare di ovatta.
A Ruata c’è un antico lavatoio e una fila di case costeggia la...
L'artista
Tempi duri per gli artisti, hanno già inventato tutto. Un onesto pittore, come me, non sa dove cominciare né finire. I musei sono zeppi di opere che hanno pescato a piene mani dalle pitture tribali alla classicità: figurativi, impressionisti, astrattisti e una miriade di altri “isti” mi hanno preceduto, tutto mi ha preceduto. Dentro di me non scoppia la scintilla che accende...
LA VACCA LUNATICA
C'è una luna invernale
glaciale, rotonda
come una palla con cui giocare.
Ti incanti a guardarla
Il suo argento ti strega.
la sua luce algida,
sfiorando la neve,
esalta il bianco e l'ombra,
ritaglia i vuoti e i pieni.
L'astro notturno pulsa,
le sue vibrazioni
viaggiano il cielo,
annullano le distanze.
Il tuo...
IL SOGNO DI GIUDITTA (in due versioni)
La donna salì sulla barca per tornare a casa.
Il vento soffiava leggero e spingeva con dolcezza la barchetta verso l’isola di Vari.
Le sembrava strano poter viaggiare così tranquilla, perché ricordava bene di aver ucciso Oloferne: si vedeva con le braccia nude impugnare il coltello e schiacciare la testa del bruto sul letto, vedeva il sangue sprizzare dalle vene del collo...
PARTIRE
La stazione ferroviaria è più in alto del paese e di là c’è una vista notevole: da una parte il centro storico addossato al piccolo porto, con l’insenatura disegnata a spicchio di luna attorno alle acque cristalline del Tirreno, dall’altra parte le colline, su cui sono tracciati arditi terrazzamenti digradanti, ricchi di colture e attorniati da una folta macchia mediterranea. Al...
diventare una pianta
Cara maestra, da quando ti ho lasciata, nella nostra scuola elementare, sono trascorsi molti anni: io ho seguito i miei studi, tu sei rimasta una splendida maestra per altri bambini dopo di me. Eppure, ogni tanto, mi chiedo perché avessi paura di te, e ancor oggi non so rispondermi: motivare quella paura richiederebbe troppi particolari che oltrepassano la mia memoria. Forse trattavi gli...
QUANDO, QUANDO, QUANDO
Quando lavori otto ore al giorno e fuori c’è un sole meraviglioso, e gli alberi al di là della finestra hanno messo le foglie nuove e vorresti accarezzarle come il vento che le agita piano piano, quando pensi a quello che hai lasciato da fare a casa e che troverai intatto stasera e sarai stanca, quando senti di non goderti per nulla l’infanzia di tua figlia, che in questo momento sta...
I MIEI PASSEUR
“Mon premier Passeur” furono due signorine, che in tempo di guerra, ad Aglié, mi invitarono nella loro villa a fare merenda e prima di andare via mi regalarono un libro. Avevo sette anni e questo fu il mio primo libro, ricordo ancora il titolo: "La prediletta". Lo imparai quasi a memoria.
Poi la mamma mi riportò a Pinerolo, qui scoprii la biblioteca della chiesa degli...
PERCHÉ “PASSEUR” E NON “PASSEUSE”?
Nel momento in cui ho sentito questo vocabolo, un nome femminile è riaffiorato dal passato, subito seguito da un altro che arriva da un passato molto più recente.
Ma andiamo con ordine.
“Come le ho già detto, signora, ritengo che Gloria possa tranquillamente affrontare l’esame di ammissione alla prima media”.
Gran bella donna Eufrasia, e ai miei occhi lo è...
IL MONDO DEL LAVORO IN UN HAIKU (2015)
OGGI
Ricerca di lavoro
Illusione e
Tanta disoccupazione
Cercare il lavoro
Grande fatica
Domani lavorerò?
Primo lauto stipendio
Salti di gioia
Urgono bei regali
Colleghi di ufficio
Sorrisi, caffè
Fregature ogni dì
Bollette...