LA CA D’LA BRUERA (LA CASA DELL’ERICA)
Alma e Guido si parlavano di nascosto. Era impensabile che il ragazzo, nipote del parroco, e parente di parecchie berlica-balustre del paese, potesse amoreggiare con una barbetta come Alma. Il padre della ragazza era un barba, un uomo molto influente nell’ambiente valdese della vallata.
Il piccolo paese di...
LEI
Lei cantava al Gardenia Blu, un locale notturno, dal quale si ammirava una spiaggia del Mediterraneo.
Un abito nero, lucido, le fasciava il morbido corpo come una seconda pelle; i capelli ondulati, dai riflessi cupi, le incorniciavano il volto dai verdi occhi tristi. Nel cantare, ondeggiava con movenze sinuose, le braccia, con movimenti lenti,...
LA COMPAGNA DI SCUOLA
Da quando il marito se n’era andato di casa, con una ventenne, Marilia aveva smesso di truccarsi e di andare dal parrucchiere, ala schiena si era incurvata e gli abiti le stavano appesi, vuoti. Aveva messo da parte le grasse ricette di famiglia e cuoceva minestre di verdura e fettine smorte.
Lei è la mia compagna, disse Angela, entrando in...
DONNA NELLA FORESTA
«Ho un solo scopo nella vita che voglio perseguire con costanza: fare paesaggi» (Jean-Baptiste Camille Corot)
Jean- Baptiste uscì presto, quella mattina, dalla pensione Père Ganne: aveva voglia di stare un po’ da solo. Da quando era arrivato a Barbizon, la sua tranquilla vita di...
RACCONTARE IN TRE - ULTIMA PARTE
CAPITOLO 15
L’uomo, forte e massiccio, sfiorò con delicatezza il polpaccio della donna distesa sul divano. Da quando erano arrivati a casa del dottore, Jole aveva smesso di tremare e sembrava più rilassata. Non aveva voluto saperne di andare all’ospedale, tra l’altro parecchio lontano. Così...
IMMEMORI DEL PASSATO, FRUGANO I NOSTRI RIFIUTI
Il gabbiano Jonathan planò dolcemente sulla cima della discarica, su cui si erano già appollaiati altri volatili. Era una mattina grigia e, nonostante il sole cercasse di fare capolino fra le nuvole, lo smog e le polveri sottili avvolgevano la città e le periferie in una cappa ammorbante di colori e odori.
Jonathan si guardò intorno e...
DI POCHE PAROLE
Pietro era nato in una notte d’inverno in cui la luna era così luminosa da illuminare le cime dei monti, che lambivano la pianura, come fosse giorno.
Suo padre, mentre attendeva trepidante nella sala d’aspetto dell’ospedale, aveva visto nel cielo una forte luce, forse un asteroide, che aveva attraversato il manto stellato senza creare...
CAMBIAMENTO
Sono una foglia appena nata, di un verde pallido. Come lo so? È stato il vento a dirmelo e ha aggiunto che ho tante sorelle e il mio babbo è un grande albero bellissimo, con un nome importante: ippocastano.
Respiro l'aria profumata e ascolto il pigolio sommesso degli uccellini.
Sento il suono delle loro zampette che artigliano il mio...
Minoporcus alias il dittatore
(3° classificata Premio Letterario Nazionale "Città di Pinerolo 2020" sez. RACCONTI)
- Non ne posso più di questo ventesimo secolo: sto lavorando fino allo sfinimento, hanno fatto ben due guerre mondiali. Giungono qui le anime morte, come se invece di una barca avessi una...
RACCONTARE IN TRE – III PARTE
CAPITOLO 9
Quella mattina, era martedì, le tre amiche decisero di prepararsi per una bella camminata.
Cosa ci portiamo, prosciutto, formaggi? Chiese Luciana, aprendo il frigo.
E Francesca: Anche della frutta.
Abbiamo ancora un bel pezzo di crostata, ci portiamo anche questo,...
ANNA – MARIA
Il telefono spezzò il silenzio nella casa buia. Maria si svegliò di soprassalto, con il cuore in gola. Suo marito russava sonoramente e, refrattario com’era alle sveglie, continuò indisturbato. Si infilò la vestaglia e corse a rispondere: “Pronto…” si accorse di avere la voce impastata.
“Maria, sono Anna, scusa, so che ti ho...
RACCONTARE IN TRE - II PARTE
CAPITOLO 5
La notte sbiadiva appena e una luce livida incominciava e rendere visibili i contorni delle cose, l’armadio, il cassettone di noce, la trapunta e la schiena nuda di Leandro, girato sul fianco. Jole sentì montare un’onda di nostalgia: quella, una volta, era l’ora dell’amore. Il...
CAMBIO VITA
Conosco persone che si fanno in quattro per i loro animali, spendono cifre esorbitanti per curarli quando stanno male, si disperano quando muoiono. Fino ad alcuni anni orsono non riuscivo a comprenderle, ma adesso, dopo quello che mi è successo, le sento vicine.
Stavo passando un brutto periodo, avevo perso il lavoro e avevo troncato una...
RACCONTARE IN TRE – PRIMA PARTE
CAPITOLO 1
Osvaldo mi aveva promesso una sorpresa, avrebbe ospitato delle persone, e subito dopo mi aveva fatto l’occhiolino, che voleva dire ragazzi, o anche ragazze, forse; così mi ero appostato dietro casa ad aspettare. Arianna andava avanti indietro dal cortile alla recinzione e, ogni volta che...
IN UN GIORNO DI PIOGGIA
Dalle finestre aperte del piccolo appartamento entrava il profumo degli ippocastani in fiore che costeggiavano il lungo viale sottostante.
Gemma decise di fare una passeggiata e nell'uscire prese al volo un libro, pensando di leggerlo, seduta in qualche angolo al sole.
Percorreva il viale con passo lento, a capo chino, non osservava...
SBARRE
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Quintetto in la maggiore K 581 Stadler
Allegro
Larghetto
Minuetto e trio
Allegretto con variazioni
Questa mattina la mia umana è decisamente in ritardo, corre di qua e di là e invece di dedicarmi la solita attenzione, prende la gabbia...
UNA VACANZA A ROMA
Cora sbatté il ferro da stiro sul tavolo: “È inutile parlarne, non puoi andare a Roma da sola con Vanessa: siete troppo giovani. Lei sembra più grande di te, ma in fondo è una ragazzina e penso che i suoi genitori saranno d’accordo con me!”
Sì, i genitori di Vanessa erano d’accordo con Cora, ma avevano anche un piano B: perché non...
LA FORZA DELLE RADICI
Mi barcamenavo nel traffico di Torino, tra auto che zigzagavano in sorpassi alla “speraindio” e pedoni che attraversavano col rosso, ostinandosi a non guardare il lato da dove arrivavano le macchine. Mi chiedevo se ciò facesse parte di un loro rito scaramantico o di una mal riposta fiducia nei riflessi degli autisti.
La giornata era assolata, il caldo si faceva già sentire, anche...
UNA STORIA SBAGLIATA
L’avevo conosciuta quando, undici-dodicenne, prendeva lezioni di sci da me, maestro affermato. Si muoveva bene, leggera e aggraziata, ma era la grazia di una bambina con le trecce e l’apparecchio per i denti.
Io ero circondato di belle signore che con sguardi e parole mi facevano capire che non avrebbero disdegnato un mio invito a cena o una serata in discoteca, con implicita...
INCONTRARE IL NEMICO
Stefano risaliva la mulattiera, il sole era allo zenit e il caldo si faceva sentire. Il sudore gli incollava i capelli castani sulla fronte e gli colava sulla camicia. Aveva tolto il cappello con la penna e, quando si fermava per riprendere fiato, se lo sventagliava per sentire un refolo d’aria. Le api ronzavano e gli insetti svolazzavano in quella calda estate di guerra. Il ragazzo era di...