NOI NON SAPEVAMO
Egidio si era svegliato di soprassalto, nel freddo della baracca: aveva sognato casa ed ora il gelo e lo squallore che aveva intorno lo richiamavano alla dura realtà.
Tra le assi che formavano le pareti, vide la luce livida dell’alba: tra poco il Kapò sarebbe venuto a prenderlo, come ogni giorno. Aveva perso il...
RACCONTARE IN TRE - ULTIMA PARTE
CAPITOLO 15
L’uomo, forte e massiccio, sfiorò con delicatezza il polpaccio della donna distesa sul divano. Da quando erano arrivati a casa del dottore, Jole aveva smesso di tremare e sembrava più rilassata. Non aveva voluto saperne di andare all’ospedale, tra l’altro parecchio lontano. Così...
IMMEMORI DEL PASSATO, FRUGANO I NOSTRI RIFIUTI
Il gabbiano Jonathan planò dolcemente sulla cima della discarica, su cui si erano già appollaiati altri volatili. Era una mattina grigia e, nonostante il sole cercasse di fare capolino fra le nuvole, lo smog e le polveri sottili avvolgevano la città e le periferie in una cappa ammorbante di colori e odori.
Jonathan si guardò intorno e...
INDOSSARE UN'ARMA
In un cielo d’inverno, freddo e
impalpabile, in un silenzio irreale,
i ricordi tornano intensi,
accompagnano il mio tempo.
Crescono e si dilatano mentre
cerco l’equilibrio del passato.
Ho tra le mani frammenti di sogni,
ma tutto mi opprime, ho bisogno
di melodie nuove per scaldare il cuore.
RAME
Primo, lo vedo inseguire un pensiero, mentre, affamato e immerso nel freddo e nel fetore, fissa le ombre nella baracca. Una condizione inimmaginabile per chi, come me, ha una casa calda e colorata, una famiglia vicina, tempo libero da spendere tra spettacoli e mostre, può imbandire una tavola coi cibi più vari e, nonostante l'attenzione, produce...
COME SE DALLA SCHIENA STESSA VOLESSE FARSI UNA CORAZZA CONTRO QUALCOSA O QUALCUNO
Mamma rinoceronte aveva partorito i suoi cuccioli al limitare della grande pozza d’acqua in cui era solita sguazzare. Il liquido fangoso le rinfrescava la spessa pelle durante la grande calura e aveva pensato che i piccoli avrebbero potuto fare altrettanto. Guardò con amore i suoi figli e si accorse che c’era qualcosa di anormale. Uno di essi...
DI POCHE PAROLE
Pietro era nato in una notte d’inverno in cui la luna era così luminosa da illuminare le cime dei monti, che lambivano la pianura, come fosse giorno.
Suo padre, mentre attendeva trepidante nella sala d’aspetto dell’ospedale, aveva visto nel cielo una forte luce, forse un asteroide, che aveva attraversato il manto stellato senza creare...
CAMBIAMENTO
Sono una foglia appena nata, di un verde pallido. Come lo so? È stato il vento a dirmelo e ha aggiunto che ho tante sorelle e il mio babbo è un grande albero bellissimo, con un nome importante: ippocastano.
Respiro l'aria profumata e ascolto il pigolio sommesso degli uccellini.
Sento il suono delle loro zampette che artigliano il mio...
MONI E PRIMO LEVI
(Racconto premiato dal Concorso "Racconti torinesi" della Casa Ed. HISTORICA e inserito nell'Antologia 2020)
Sai, Primo, oggi ho visto la tua mostra: animali tridimensionali intrecciati col filo di rame. Li ho osservati a lungo: offrivano molteplici letture. Qualcuno di essi...
Minoporcus alias il dittatore
(3° classificata Premio Letterario Nazionale "Città di Pinerolo 2020" sez. RACCONTI)
- Non ne posso più di questo ventesimo secolo: sto lavorando fino allo sfinimento, hanno fatto ben due guerre mondiali. Giungono qui le anime morte, come se invece di una barca avessi una...
UN AMORE MOLDAVO
Trilli di uccelli, gorgoglìo di acqua di fonte, sussurro di insetti e di foglie appena smosse dal vento: i due giovani si incontrano come sempre al riparo di un bosso. Nascondono i loro rossori nell’ombra, nessun discorso compromettente è stato fatto tra di loro, eppure essi sentono la necessità di stare lontani da sguardi indagatori.
Oggi...
ATTIMI DI TENSIONE
Nella Galleria si sentì gridare: “È caduta la balena!”
Tutti si voltarono allarmati. Era strano non aver sentito alcun terremoto, alcun rumore, eppure il messaggio era stato chiaro e inequivocabile.
Gli operai, gli impiegati, i visitatori della GAM rimasero bloccati al loro posto, osservando con ansia il soffitto che non aveva...
RACCONTARE IN TRE – III PARTE
CAPITOLO 9
Quella mattina, era martedì, le tre amiche decisero di prepararsi per una bella camminata.
Cosa ci portiamo, prosciutto, formaggi? Chiese Luciana, aprendo il frigo.
E Francesca: Anche della frutta.
Abbiamo ancora un bel pezzo di crostata, ci portiamo anche questo,...
IL BANCO DEI PEGNI
Mia madre era una donna molto laboriosa: aveva lavorato in fabbrica, poi l’aveva lasciata per occuparsi di noi. Tra orto, giardino e animali, non aveva molto tempo libero, ma era una persona socievole e si era fatta molte amiche tra le giovani donne che ci abitavano accanto. Una di queste, la sua più cara, era Bambina, ovvero Maria Bambina. Questo...
ANNA – MARIA
Il telefono spezzò il silenzio nella casa buia. Maria si svegliò di soprassalto, con il cuore in gola. Suo marito russava sonoramente e, refrattario com’era alle sveglie, continuò indisturbato. Si infilò la vestaglia e corse a rispondere: “Pronto…” si accorse di avere la voce impastata.
“Maria, sono Anna, scusa, so che ti ho...
PRERICOVERO
Devo presentarmi all'Ospedale Oftalmico di Torino per una serie di esami prericovero, in vista di un intervento agli occhi.
Mi accompagna in automobile, fino all'ingresso, una volontaria. È dispiaciuta di non potersi fermare per farmi compagnia, ma ha un impegno di lavoro improrogabile. La rassicuro, so quanto possa essere importante il...
APPUNTI DAL MIO VIAGGIO
È solo questione di tempo, ma va troppo in fretta.
Poiché ho la pretesa di trasmettere la verità ai miei discendenti, ho pensato di non scrivere la mia autobiografia; la verità è in continua trasformazione, ciò che un tempo mi è sembrato giusto oggi non lo è più, quanto mi è sembrato difficile e irrisolvibile oggi l'ho superato e lo...
AD UGO PIACEVANO I GATTI
Ci sono personaggi che hanno popolato la mia infanzia, ormai così lontana, che talvolta mi sembrano irreali, come i tempi in cui vivevamo.
In quella che allora era considerata la periferia, vicino ai campi, sorgeva la mia casa con un vasto terreno intorno. Confinavamo con altre abitazioni simili e con le case operaie costruite per i lavoratori...
paradiso - giorno nuovo
PARADISO
Una distesa incantata e invisibile,
immagino dal basso, a mille metri
sopra i pascoli, sulla cresta dell’universo.
Lì i portali...
RACCONTARE IN TRE - II PARTE
CAPITOLO 5
La notte sbiadiva appena e una luce livida incominciava e rendere visibili i contorni delle cose, l’armadio, il cassettone di noce, la trapunta e la schiena nuda di Leandro, girato sul fianco. Jole sentì montare un’onda di nostalgia: quella, una volta, era l’ora dell’amore. Il...



