L'INCUBO DEL VENERDI'
Il venerdì mattina era un incubo andare a scuola per gli alunni delle classi elementari. Anche se si cercava di far finta di niente, di non sentire, di estraniarsi, di far rumore più del dovuto, le urla strazianti, i pianti e le implorazioni giungevano alle orecchie di tutti i bambini. Era un bel dire che lo si faceva per il loro bene, che ci voleva coraggio e bisognava essere forti, che...
L’AQUILONE
Maria apre il cancelletto di ferro che delimita il giardino e si guarda intorno. L’erba è alta, le aiuole hanno perso la loro forma originale, anche il recinto avrebbe bisogno di manutenzione. Scuote il capo, le borse della spesa e la cartella le pesano: in questo inizio di primavera, le temperature sono più alte del normale. Apre la porta e il fresco della casa le dà sollievo.
LUNA, LA VACCA LUNATICA
Il suo allevatore, Peppe, le aveva dato questo nome perché era venuta alla luce in una notte di luna piena. Luna era una bella vacca bianca di quasi due anni e viveva in una stalla adiacente alla cascina Violetta, situata fuori dal paese di Rivafiorita, circondata da prati e in lontananza dalla catena di montagne. Era felice la nostra manzetta, se la passava bene in compagnia di amiche,...
IL CAVALLO GOLIA
Ernestina spolverò il tavolo tenendo la scultura nell'altra mano, poi la osservò attentamente, da tutte le angolazioni, come faceva ogni mattina. Rappresentava i suoi figli bambini a cavallo di Golia, il cavallo da tiro che li aiutava nei lavori pesanti in campagna e, la domenica, li portava in paese tirando il carretto. Non ricordava bene come fosse andata la faccenda: Fausto lo scultore,...
UN LUOGO PER VIVERE
In mezzo a un vasto prato, un po’ staccata da una grande mandria, c’era una magnifica mucca bianca che guardava il cielo anziché brucare l’erba come le sue sorelle.
La mucca di cui parliamo aveva nome Stella. Forse era questo suo nome che la condizionava: lei non si sentiva mai a suo agio nel gruppo bovino, il suo sguardo vagava inquieto verso il cielo e l’orizzonte, anche...
IL CORTILE
La strada che da San Secondo conduce a Prarostino attraversa alcune borgate, Rocco, Collaretto, Ruata: gruppi di case abbarbicate sull’altura. In basso, la pianura si stende a perdita d’occhio. Quando c’è nebbia, lassù risplende il sole e la Rocca di Cavour sembra un’isola che galleggia in un mare di ovatta.
A Ruata c’è un antico lavatoio e una fila di case costeggia la...
L'artista
Tempi duri per gli artisti, hanno già inventato tutto. Un onesto pittore, come me, non sa dove cominciare né finire. I musei sono zeppi di opere che hanno pescato a piene mani dalle pitture tribali alla classicità: figurativi, impressionisti, astrattisti e una miriade di altri “isti” mi hanno preceduto, tutto mi ha preceduto. Dentro di me non scoppia la scintilla che accende...
LA VACCA LUNATICA
C'è una luna invernale
glaciale, rotonda
come una palla con cui giocare.
Ti incanti a guardarla
Il suo argento ti strega.
la sua luce algida,
sfiorando la neve,
esalta il bianco e l'ombra,
ritaglia i vuoti e i pieni.
L'astro notturno pulsa,
le sue vibrazioni
viaggiano il cielo,
annullano le distanze.
Il tuo...
IL SOGNO DI GIUDITTA (in due versioni)
La donna salì sulla barca per tornare a casa.
Il vento soffiava leggero e spingeva con dolcezza la barchetta verso l’isola di Vari.
Le sembrava strano poter viaggiare così tranquilla, perché ricordava bene di aver ucciso Oloferne: si vedeva con le braccia nude impugnare il coltello e schiacciare la testa del bruto sul letto, vedeva il sangue sprizzare dalle vene del collo...
UN POMERIGGIO CON EMMA
Sono in attesa davanti alla scuola con altri nonni e genitori.
La campanella e lo scatto del cancello ci salvano dal freddo.
Sui dieci scalini che ci separano dall’ingresso, facciamo lo slalom per superarci, sgomitiamo fino alla porta.
Il corridoio si affolla all’istante, sulla soglia della classe di Emma due insegnanti regolano l’uscita dei piccoli. Una è tutta in...
L'OROLOGIAIO
Era una fila ininterrotta di persone, quella che vedevo dalla finestra: attraversavano il gelido giardino dei miei vicini di casa, gli uomini si toglievano il cappello, tutti entravano con un’aria triste, mentre il portone si chiudeva alle loro spalle.
Il vento piegava le erbe delle aiuole e i crisantemi, che Rita aveva piantato per portare al cimitero, sulla tomba dei suoceri, erano...
AUTORITRATTO SCHIFOSO
Sarebbe bello invecchiare come un albero che conserva il suo portamento, le sue nobili forme, persino il suo profumo, fin quando la linfa non scorre più nel suo corpo di legno.
Il mio albero, invece, non ha più la sua sagoma snella, anzi, non ha quasi più sagoma. S’è fatto così storto che pare vissuto sotto il maestrale. Sul davanti è gibboso in più punti, alle radici è...
AUTORITRATTO SCHIFOSO
Sarebbe bello invecchiare come un albero che conserva il suo portamento, le sue nobili forme, persino il suo profumo, fin quando la linfa non scorre più nel suo corpo di legno.
Il mio albero, invece, non ha più la sua sagoma snella, anzi, non ha quasi più sagoma. S’è fatto così storto che pare vissuto sotto il maestrale. Sul davanti è gibboso in più punti, alle radici è...
UNA MEZZA VITTORIA
Esercizio: cose schifose
Da giovane, con la nascita dei miei figli e dovendoli accudire da piccoli, imparai, mettendo da parte una certa ripugnanza, a lavare culetti, a raccogliere cacca, asciugare nasini gocciolanti di moccio verdastro e a pulire vomito sparso per casa e nei letti. Divenne, con il tempo, un gesto d'amore. Com’erano felici una volta puliti e come si rideva...
SENZA TITOLO
“È inutile pulire una casa in campagna!” Mia nonna esordiva così quando, con abiti adeguati, le cose più brutte che avevamo nell’armadio, andavamo a trovare lei e i miei zii.
Sorrideva felice e ci pregava di accomodarci nella cucina buia e puzzolente. Cercavamo nell’oscurità di individuare il divano da cui fuoriuscivano le molle e cercavamo di accomodarci spostando un...
IL VERO SCHIFO
Cosa ti fa pensare che qualche cosa di me possa farmi schifo? Io sono Io, con i miei chili di troppo, le mie smagliature, sulle gambe i vicoli di capillari violetti in aumento, i peli nuovi, ispidi e bianchi, a lato del mento e della bocca portati dal cambiamento ormonale, mentre quelli originali, sulle gambe e alle ascelle, più sottili, li ho persi con l'avanzare dell'età. Un po' li...
OPERE PREMIATE AL CONCORSO "ANTICHE COME LE MONTAGNE" 2017
24° Edizione del Concorso Internazionale di Poesia, Narrativa e Fotografia“ANTICHE COME LE MONTAGNE”
organizzato dal Gruppo “Amici della poesia” in collaborazione con l’Associazione Cultura e Turismo di Piossasco
Per il secondo anno consecutivo alcune persone iscritte ai gruppi di scrittura creativa di Piossasco e Pinerolo...
COME UN GATTO IN AUTOSTRADA
Lo so che è un modo di dire, si usa quando si è consapevoli di correre un serio pericolo, ma sapete, ecco, non so come sia potuto succedere ma è successo: sto come un gatto in autostrada, anzi, in questo momento, sono un gatto in autostrada.
E sì va bene, apprezzo, volevano portarmi in vacanza con loro. La mia famiglia, cioè mamma “mami”, papà...
NA RUMANZA
Una mamma molto malata chiamò in suo aiuto uno dei suoi figli.
“Cicà, vieni ammamma, vienim aiuta.”
Ma la cicala le rispose:
“Oj mà, staju priparannu canti e abballi, lassami stà.”
La mamma allora chiamò la formica.
“Furmichè, vieni vi ca signu malata.”
Ma la formica le rispose:
“Oj mà, iu nun puozzu veniri, staiu...
ELENCO DI PAROLE
Addirittura un racconto. Come faccio a scrivere un racconto con questo elenco di parole?
Adesso ci penso.
Allora, potrebbe essere un racconto epico o storico. Niente! Non mi viene in mente niente!
Almeno due righe riuscirò a scriverle.
Anche una poesia potrebbe andare bene.
Certo! Una poesia sarebbe più facile.
Chissà se Leopardi si faceva...



